Intervista a John Porcellino 2° parte



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In collaborazione con conversazioni sul fumetto.


Parlando delle tue storie, ci piacerebbe molto sapere come funziona il processo creativo che affronti per arrivare al prodotto finito, ti andrebbe di parlarne?

Tengo sempre dei piccoli quaderni in cui costantemente annoto ogni idea, giri di parole, e ricordi, ma anche su delle ricevute, o dorsi delle buste. Dopo averle fissate, ci penso sopra, non troppo in maniera cosciente, in modo da tenerle a mente, per esempio, sono sempre a lavoro su King-Cat persino quando sto lavando i piatti. Anche se non sempre possono essere disegnate, ma  nell'eventualità che queste idee si sviluppino in qualcosa di più oppure no. Non potrai mai dirlo, magari in un anno o due, potrebbero diventarlo.
Infine i temi cominciano ad emergere tra le idee, vedo le loro connessioni, cerco di sviluppare questi discorsi in qualcosa che abbia un significato per me. Poi, improvvisamente, riesco a vedere il nuovo numero di King-Cat nella mia testa: avrà questa storia e quell'altra; posso mettere questa in copertina. Anche i caratteri che scelgo per la stampa hanno una qualche connessione con la maggior parte delle mie idee. A questo punto comincio a lavorare sul serio sulle nuove pubblicazioni. Una volta che inizio a disegnare, posso farlo anche per 12 ore al giorno fin quando non è completo. Rielaborato l'ordine in cui le storie appariranno è tutto pronto per la stampa. 

Una volta che il libro viene stampato, ho un altro mese, o giù di lì, di lavoro: spedendo copie per gli abbonamenti, copie di revisione, spedizioni ai negozi, ecc.. E dopo inizio a lavorare su una nuova storia.


Sul tuo blog non si può non notare che posti spessissimo fotografie di piante insetti e vari luoghi. E’ una tua passione? O dietro c’è la voglia di documentarsi per le nuove storie? Secondo te quanto è importante per un autore documentarsi con riferimenti fotografici?

Susan Sontag disse "Uno scrittore è colui che è interessato a tutto". Nel mio caso, questo è vero. Sono molto curioso. Quando trovo qualcosa di nuovo, imparo tutto quello che posso su di essa. Quando trovo un nuovo musicista che mi piace, rimango affascinato dalle sue storie. Voglio ascoltare tutte le sue musiche, anche gli album minori. E voglio capire tutto ciò che c'è da capire. Ecco come sono io con la maggior parte delle cose. Vedo un nuova pianta: voglio imparare il suo nome, dove è cresciuta, a cosa serve, perchè ha quel nome. Cose che  mantengono la mente aperta. C'è sempre qualcosa di nuovo.


Sempre sul tuo blog ci racconti molto spesso dei luoghi che visiti durante i tuoi tour, quanto sono importanti per il tuo lavoro? come li affronti?

Sono sempre rimasto affascinato dai vari luoghi. I posti in cui ho vissuto, ancora una volta vorrei realmente riviverli, voglio comprenderli. Così ogni volta che viaggio, è sempre qualcosa di nuovo. "Ah, questo è quella che sembra Pittsburgh". È davvero molto interessante secondo me.
Amo viaggiare quando posso. A volte è faticoso, ma una volta fuori sulla strada, lo adoro. Adoro visitare nuovi luoghi, o rivisitarne di vecchi, incontrare gente, visitare negozi, guardare i paesaggi, è rigenerante. Come self-publisher, ti permette di incontrare persone, sviluppare rapporti con negozi. È parte di quello che faccio.


Penso che alla fine di quest'intervista sia importante chiederti se e quando pubblicheranno i tuoi lavori in Italia.

Ho avuto una serie di storie tradotte in italiano per Inguine Mah!gazine . Ma mi piacerebbe fare di più. Dii agli editori italiani di contattarmi!

Se dovessi consigliare un tuo libro a un nuovo lettore, quale raccomanderesti e perchè?

Dipende dal lettore. I miei fumetti preferiti sono raccolti in "Map of My Heart" e hanno un tono più poetico e riflessivo. Altri potrebbero voler cominciare dagli inizi, quando King-Cat aveva molte più qualità sarcastiche e selvagge, per queste persone King-Cat Classix potrebbe essere più indicato. Oppure  può sempre iniziare con degli albi individuali, per vedere come King-Cat si è evoluto. Dietro tutto i lavori ci sono sempre io, ma sono cambiate le cose nel corso degli anni, quindi dipende dal lettore.





 Un ringraziamento a Valentina Cristiano per le traduzioni.

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